giovedì 24 gennaio 2008

Klimt e la Secessione Viennese


Uno dei momenti più qualificanti del modernismo europeo fu la SECESSIONE VIENNESE, fondata nel 1897 da Klimt e da Olbrich.
La secessione fu un fenomeno di rottura polemica verso le strutture artistiche ufficiali, soprattutto le Accademie. Questo fenomeno ebbe molta rilevanza nei paesi tedeschi.
La Vienna di Klimt rappresenta uno dei momenti più importanti e affascinanti nella storia dell'arte e della cultura.
Per questi artisti la secessione è uno strumento per creare un'arte nuova, autenticamente libera.
Klimt, che è uno degli esponenti più importanti di tale secessione, realizza opere dal forte impatto emotivo, ricercate nel disegno, sfavillanti nei colori e ricche di significati simbolici.
Nel 1898 pubblicò il primo numero della rivista "Ver Sacrum"(uscito fino al 1903), in cui Klimt fece numerose illustrazioni.
Nelle opere di Klimt la caratteristica più frequente è il contrasto tra le fasce decorative, astratte, e il forte realismo delle figure.
Nel 1903 si recò due volte a Ravenna, dove conobbe lo sfarzo dei mosaici bizantini: l'oro musivo, eco dei lavori del padre e del fratello in oreficeria, gli suggerì un nuovo modo di trasfigurare la realtà e modulare le parti piatte e plastiche con passaggi tonali, dall'opaco al brillante.
Le tessere del mosaico avvolgono quasi completamente volti e gesti dei personaggi.
Quando lasciò definitivamente la secessione a partire dal 1905, diventa la guida del GRUPPO KLIMT. Questo è un periodo molto ricco per la sua arte, che diventa estremamente ricercata e raffinata, attraverso l'esaltazione espressiva dei colori.
Quando nel 1915 muore la madre i colori della sua tavolozza si fanno più scuri e tendenti al monocromo. Muore nel 1918 in seguito ad un ictus lasciando molte opere incompiute.



Il bacio, 1907-1908, olio su tela, 180X180 cm Vienna, Osterreische Galerie



Le tre età della donna, 1905, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna.

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